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I ragazzi tendono sempre di più ad affidare la loro vita emotiva e relazionale alla mediazione di uno schermo.La comunicazione mediata gli consente di esprimere ciò che non si riesce a dire quando si è l'uno di fronte all'altro. In una comunicazione via chat, ad esempio, una persona riesce ad esprimersi più facilmente perchè non c'è l'impatto emotivo, il guardarsi negli occhi e quindi si ha meno meno paura ad aprirsi, a farsi conoscere per come è veramente!!! Sono le emozione che ci fanno paura, ci fanno diventare un'altra persona. Secondo Georg Simmel (filosofo e sociologo tedesco)però, le emozioni mostrano la persona che siamo: nella loro autoevidenza, le emozioni, ci rendono visibili svelando a volte più di quanto vogliamo mostrare di noi stessi all'altro; l'emozione s'impone alla persona che la prova la quale, è sopraffatta dalla situazione in cui si trova, dimentica i rapporti di mediazione che la caratterizzano, e diventa solo attuale. Per sfuggire a tutto ciò si mette in atto una sorta di DISPEGNO EMOTIVO: fa paura trovarsi davanti a qualcuno o a qualcosa parlare , ascoltare, agire e non sapere che cosa succederà come reagirà l'altro. Spesso le ragioni di questa "ritirata emotiva" risiedono nelle grandi trasformazioni sociali e culturali. Questo straripamento delle emozioni , di fatto, non le valorizza ma le mortifica rendendole merce da consumare in solitudine. Ciò indica un cambiamento nel modo di percepirsi e di mostrarsi agli altri che, se da una parte sembra poter fare a meno del contatto e della presenza fisica, dall'altra sembra aver bisogno di una pubblica sovraesposizione. Forse anche per questo l'esibizione delle emozioni è legittimata e incoraggiata dalla cultura dei media, che diventa un qualcosa al quale conformarsi. Non vi sono dubbi sul fatto che , nella società in cui viviamo, i media sono diventati compagni inseparabili nel viaggio alla scoperta del mondo, di sè e dell'altro. I media propongono, implicitamente o esplicitamente, delle rappresentazioni sociali la cui influenza è evidente anche nei processi di socializzazione. Inoltre i media costituiscono il prevalente, se non l'unico, punto di contatto con il mondo esterno!!!
Carta d’identità Digitale1988: 26 maggio precisamente…sono apparsa nella vita dei miei genitori ancora giovanissimi.1991: 30 gennaio è arrivato quella peste di mio fratello!!!!1995: Con tanti sforzi e tanta fatica io e mio fratello ci facciamo regalare il nostro primo nintendo, con vari giochi tra i quali non poteva mancare il mitico super mario bros!!
1996: chiedo ai miei genitori di poter avere altri giochi per il nintendo e mio fratello chiede la pistola…(una rovina per noi , mio padre si divertiva a giocare con noi, ma sempre e solo al gioco delle anatre, visto la sua passione per la caccia!!!)
1997: ed eccolo era il gioco che tutti desideravano e anche io l’avevo. Il TAMAGOGY!!! Il mio non era il solito pulcino, ma un draghetto che accudivo come fosse un bambino…che però ho abbondonato visto le sue innumerevoli morti. Sempre nello stesso anno i miei comprano il primo cellulare, uno di quei cellulari più grandi di un telecomando e senza scheda ricaricabile…che grande acquisto fu per me, ero affascinata da nuovo oggetto tecnologico.1999: arriva la ps1(play station 1) con una miriade di giochi originali e masterizzati, i miei preferiti erano harry potter, taken4, formula 1, spyro e il mitico Crash.
2000: il mio primo cellulare, reciclato però. Mia madre mi regalò il suo alcatel per comprarsene uno più funzionale…
2001: per la promozione scolastica ecco il mio primo vero cellulare il mitico nokia 3310….2002: cresceva la mia passione sulle tecnologie…riuscivo ad impare con facilità qualsiasi strumento tecnologico, tanto che costrinsi mio zio a regalarmi il suo vecchio computer.
2004: Pur avendo il computer ancora non ero riuscita a convincere i miei genitori a regalarmi un abbonamento ad internet..e quindi scappavo dalle mie amiche per scoprire e navigare sul grande rete..2006: 18° compleanno…il regalo più bello che potessi ricevere il mio notebook…nello stesso anno comprai anche l’ipod nano, e cambiai cellulare per l’ennesima volta( ne ho avuti tantissimi siemens,nokia 5110,nokia 6630, ect..)
2007:diventavo sempre più brava con il pc..sapevo utilizzare quasi tutti i programmi, e intanto scrivevo la mia tesina con microsoft word , preparavo il mio percorso con photoshop e la mia presentazione con powerpoint..
2007/2008: Primo anno universitario…internet 24 ore su 24, il mio primo ed unico account di messenger, crotone on web(la prima social network a cui mi iscrissi , una chat per ragazzi di Crotone e provincia), facebook, badoo( dalla quale mi cancellai quasi subito), google-talk , un modo per restare sempre in contatto con le persone che amo e che per studio sono lontano da me…io e il mio notebook eravamo diventati inseparabili!!!! 2009: passo meno tempo al computer rispetto all’anno scorso , ma ciò nonostante mi muovo con più facilità tra i vari programmi , imparo ad usare programmi che non conoscevo e che mi serviranno anche in futuro..come latec o lix, imparo ad usare acces ed excel, e uso i social network per restare in contatto con i miei colleghi e tenerci aggiornati sui cambiamenti d’orario, sui lavori da svolgere a casa in rete , ma anche per sapere qualcosa in più sui vari esami…
2010: per quest’anno ho un solo progetto tecnologico….vorrei tanto comprarmi un bel Palmare!!!
L'idea di creare un blog che parlasse della comunicazione tra ragazzi (e non solo tra di loro, ma anche tra adulti e ragazzi e tra gli stessi adulti) l'ho avuta mentre preparavo un esame che parlava appunto di come i ragazzi preferiscono la comunicazione mediata. Ciò è anche il risultato di una ricerca fatta proprio nelle Università di Salerno, Napoli, Lecce e Arcavacata, che individuò nell'universo giovanile un'accentuata tendenza verso forme di comunicazione mediata.
Ai ragazzi esaminati sono state poste alcune domande come ad esempio che rapporto avevano con i media, quali erano quegli strumenti che maggiormente usavano e quali quelli che loro preferivano; oppure vennero poste domande sul tipo di comunicazione che preferivano e sul perchè, la differenza che c'è tra la comunicazione faccia a faccia e la comunicazione attraverso una chat. Consapevoli delle differenze che contraddistinguono le due forme di comunicazione (diretta e mediata) i ragazzi intravedono nella comunicazione diretta la possibilità di utilizzare il linguaggio del corpo, modificare tono e modo di rapportarsi, percepire ed esprimere le emozioni.Ma non ritengono che essa sia sinonimo di maggiore sincerità e al contrario affermano che una persona può esprimersi di più e meglio nascondendosi dietro un mezzo di comunicazione. Questo porta a degli svantaggi della comunicazione diretta come l'esposizione in prima persona, la minore libertà, il fare qualcosa di spiacevole e si ricorre ad uno strumento per esprimere qualcosa che faccia a faccia non si ha il coraggio di esprimere.
Con l'avvento di internet il modo di comunicare si stravolge letteralmente. La società in cui viviamo si configura come radicalmente diversa dai modelli precedenti, sia per ciò che riguarda i legami sociali e la qualità delle relazioni intersoggettive, sia per quanto riguarda i confini spazio temporali entro i quali tali relazioni avvengono. Nella società in cui viviamo i media sono diventati l'ambiente di vita che dà orma alla gran parte di esperienze socio-relazionali di noi ragazzi, e in alcuni casi anche la principale "agenzia di comunicazione". L'utilizzo di strumenti comunicativi (i media), diversi da quelli tradizionali , pongono nuovi interrogativi sul senso dell'azione comunicativa. I media, grazie alla loro capacità di rendere vicino il lontano e lontano il vicino, consentono ai giovani di comunicare senza incontrare le difficoltà e i rischi connessi all'esposizione in prima persona.Nascono nuove forme di comunicazione globale e individuale, quali le chat ,i forum e gli stessi blog. Ma nello stesso tempo viene sempre di più a mancare la comunicazione diretta tra emittente e ricevente. Vi è una forma di esperienza del tutto inedita che Georg Simmel definsce ESPERIENZA MEDIATA. Una delle conseguenze più importanti della mediatizzazione dell'esperienza sembra essere il disimpegno emotivo che si connota sia nell'atteggiamento quotidiano sia nelle manifestazioni più intime della propria emotività. I media costituiscono per i giovani una straordinaria fonte di apprendimento, che però rischia di ritorcersi contro i loro bisogni formativi. I media svolgono, però, anche una funzione di socializzazione che è pari, se non superiore, a quelle delle agenzie tradizionali.
Se provassimo a fare una sorta di sondaggio alla domanda "che cosa vuol dire comunicare?" ognuno di noi risponderebbe in modo diverso. La comunicazione non è soltanto far conoscere agli altri qualcosa che tu sai e molto probabilmente loro non conoscono. Comunicare è una vera e proprio interazione tra due soggetti, tra un soggetto e la sua società. La comunicazione è uno SCAMBIO di informazioni... Per i pittori la comunicazione è un 'immagine, un quadro; per i cantanti la comunicazione è una canzone, per un informatico la comunicazione è web!! Chi non ha mai comunicato con una canzone?? Chi mentre ascoltava una canzone non ha detto "è mia" chiedendosi stupidamente se chi l'avesse scritta sapesse di lei, e di quello che gli stava succedendo?? Chi non si è mai iscritto ad una chat, anche solo per curiosità?? Almeno l'80% dei ragazzi, inclusa me, hanno comunicato con una canzone, si sono iscritti ad una chat e ne sono diventati dipendenti o quasi!!
C'è e c'è stata un'evoluzione anche nel modo di comunicare. Per millenni l' oralità è stata l' unico mezzo di trasmissione di informazione ma , come dicevano i latini , " verba volant ".
La svolta arriva con il messaggio grafico , ovvero , l' apposizione di segni , incisi o dipinti , su una superfice , che inizialmente erano le pareti stesse delle caverne , poi tavole d' argilla , stele , papiri , ecc.
Con la rappresentazione di disegni che rinviano ad immagini di oggetti riconoscibili ( il cui esempio ci è fornito dalle tavolette sumeriche e dai geroglifici egizi ) nasce la scrittura ideografica , poi evolutasi , con l' introduzione dei segni fonetici , fino alla scrittura moderna . Per millenni la scrittura continuò ad essere utilizzata per testi mitologici e anche politici, ma si può benissimo dire che il suo grado di diffusione tra le masse corrispondeva il grado di civilizzazione dei popoli .Solo con l' invenzione della stampa la scrittura potè conoscere una più larga diffusione tra le masse e dar vita a quel sistema comunicativo di informazione che superava ostacoli prima insormontabili ; nascono , appunto , i mass - media , che veicolano il messaggio di uno o più emittenti verso il numero più possibile di riceventi con riduzione dei limiti di tempo e di spazio .