domenica 26 luglio 2009

Post per il blog di "Lingua dei segni"

L’embriogenesi dell’udito.
A partire da Aristotele in poi si è stabilito un nesso fra udito e voce o meglio tra udito e intelligenza specificamente "linguistica". Infatti un sordo profondo fin dai primissimi mesi di vita non rivela nessuna inclinazione verso il linguaggio verbale.L'udito mantiene la posizione grazie alla quale abbiamo finito per produrre suoni linguistici, infatti questo sostiene la verticalità che mette al mondo la voce articolata. Studi audiopsicofonologici hanno dimostrato come un soggetto produce vocalmente solo ciò che è in grado di udire.L'udito è un fondamento biologico molto speciale del linguaggio in quanto esso è ontologicamente relazione,ad esempio, con il corpo, con se stesso che parla e si parla e che ascolta e si ascolta.Attraverso una ricerca svolta da Alfred Tomatis si è venuto a conoscenza che l'orecchio si forma già nella fase embriologica dal terzo mese di gravidanza .Sulla base delle conclusioni teoriche e dei risultati sperimentali ottenuti dalla ricerca da lui svolta, Tomatis ha fondato una pedagogia dell’ascolto nota oggi come “metodo Tomatis”. Essa trova vasta applicazione tanto nelle disfunzioni del linguaggio e della comunicazione, quanto nell’apprendimento delle lingue. La prima osservazione fatta è che le diverse articolazioni implicate per la trasmissione dei suoni verso l’orecchio interno , non hanno la stessa origine embriologica. Tomatis propone una nuova spiegazione per la percezione dei suoni.Lo studio del comportamento in utero dell’orecchio ha permesso di venire a conoscenza di alcuni importanti meccanismi che gettano luce sull’effettivo funzionamento dell’udito. Il fatto che l’orecchio inizi a formarsi già dal terzo mese di gravidanza implica il fatto che esso sia il primo organo sensoriale a formarsi. Il feto nel quarto mese è in grado di provare sensazioni uditive. A questo stadio sono state notate reazioni connesse alla percezione dei suoni. La coclea, tubo a spirale avvolto due volte e mezzo su se stesso, ha funzioni specificamente uditive ed è operativa dal quarto mese e mezzo. Alla coclea i suoni arrivano attraverso la catena degli ossicini che serve da ponte alla trasmissione del suono. Al quinto mese di vita fetale, esso è un organo adulto capace di immagazzinare informazioni.Tomatis inoltre sostiene che la catena degli ossicini serva a tenere sotto controllo la tensione del timpano in quanto l’udito è ontegeneticamente acquatico. Infatti un bambino è sordo dalla nascita in seguito ad un trauma, che si ha quando il bambino alla nascita non ha il liquido amniotico all’interno della tromba di Eustachio. Questo perché le caratteristiche del suono acquatico sono ben diverse da quelle del suono aereo, infatti in acqua i suoni hanno una trasmissione più veloce. Di conseguenza , per il fatto che l’udito è molto importante nell’acquisizione del linguaggio verbale poiché prima di essere logos siamo stati innanzitutto ascolto, risulta più difficile per un sordo acquisire un linguaggio verbale.

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